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per un mare senza plastica

Mare Nordest 2016: la domenica, il bilancio

Si è conclusa domenica 15 maggio alla Stazione Marittima di Trieste con un bilancio oltremodo positivo la quinta edizione di “Mare Nordest” 2016, evento a ingresso libero dedicato al mare con appuntamenti e incontri che hanno coinvolto le principali figure professionali che ruotano attorno al mondo del mare. Nel corso della pulizia dei fondali sono […]

Si è conclusa domenica 15 maggio alla Stazione Marittima di Trieste con un bilancio oltremodo positivo la quinta edizione di “Mare Nordest” 2016, evento a ingresso libero dedicato al mare con appuntamenti e incontri che hanno coinvolto le principali figure professionali che ruotano attorno al mondo del mare. Nel corso della pulizia dei fondali sono stati raccolti e suddivisi per essere avviati alla raccolta differenziati 6 quintali di rifiuti per lo più vetro, 180 bottiglie e 18 bicchieri, plastica e copertoni più un carrello della spesa e una sedia. Il monitoraggio delle acque del Golfo svolto da OGS con il coinvolgimento degli dagli studenti dei licei triestini e del Carli di Capodistria ha evidenziato una buona ossigenazione delle acque.

Bilancio più che positivo per la quinta edizione di “Mare Nordest” 2016, evento a ingresso libero dedicato al mare ideato e organizzato da Trieste Sommersa Diving in co-organizzazione con il Comune di Trieste che si è concluso oggi, domenica 15 maggio 2016 e ha proposto appuntamenti e incontri che hanno coinvolto da venerdì a domenica le principali figure professionali che ruotano attorno al mondo del mare.

La mattinata di domenica è stata dedicata alla pulizia dei fondali nel bacino San Giorgio, nel corso della quale sono stati raccolti e suddivisi per essere avviati alla raccolta differenziati 6 quintali di rifiuti raccolti in 13 casse, per lo più vetro (con 180 bottiglie e 18 bicchieri), plastica e copertoni, un orologio, due macchine fotografiche, maglioni, scarpe, occhiali, tre cellulari, un carrello della spesa e una sedia. Avendo operato solo per un’ora e raccolto il 40% dei rifiuti presenti, si calcola la presenza di almeno 1500 bottiglie solo a ridosso del Molo Audace.

carrelloSpesa

Le operazioni di pulizia dei fondali hanno visto la presenza complessiva di oltre 100 volontari di varie associazioni attive sul territorio appartenenti al mondo sportivo e ambientalista e non solo – Pompieri Volontari, Sea Shepard, WWF AMP Miramare e SICS Scuola Italiana Cani SaIvataggio Sezione FVG – e oltre 60 subacquei in mare provenienti anche dal resto della regione e dal Veneto: Triblù di Udine (gruppo più numeroso), Acqua Club Nautilus di Cittadella (Padova), Acquatik, Scuba Tortuga, Centro Sommozzatori Trieste e Immersioni con i Caschi di Mestre. Le operazioni di recupero e pulizia dei fondali si sono avvalse della collaborazione tecnica di Moretto e AcegasApsAmga.
Le operazioni si sono concluse anzitempo alle ore 11 per il ritrovamento di un oggetto di sospetta natura bellica.

All’interno del perimetro oggetto di pulizia verso la testa del Molo Audace in Bacino San Giorgio è stato rinvenuto infatti alla profondità di 4 metri un oggetto completamente esposto di sospetta natura bellica. I sommozzatori che hanno effettuato il ritrovamento, Alssandro Spolador e Alessandro Giordano del Gruppo Triblù di Udine sotto la guida del responsabile Manuel Ianesi hanno provveduto a pedagnare il punto per una facile individuazione.

“Grazie alle azioni di prevenzione attivate in sede di preparazione dell’attività di pulizia e le specifiche di comportamento da noi indicate ai subacquei e ai volontari partecipanti nel caso si fossero presentate situazioni come quella di oggi con il ritrovamento sul fondale di un oggetto di sospetta natura bellica – hanno riferito i responsabili dell’associazione Trieste Sommersa Diving – abbiamo tempestivamente messo in atto le procedure di sicurezza preventivamente studiate con le squadre di emergenza, concluso le operazioni di pulizia, delimitato l’area interessata con il posizionamento di boe e la vigilanza di personale volontario con l’ausilio di unità cinofile e segnalato il fatto alla Capitaneria di porto, che ha attivato il protocollo previsto in questo tipo di casi”.

Dettaglio dei rifiuti raccolti

Sono stati presentati dagli studenti i risultati della campagna di monitoraggio nel Golfo di Trieste. Il monitoraggio delle acque del Golfo svolto da OGS con il coinvolgimento degli dagli studenti dei licei triestini e del Carli di Capodistria ha evidenziato una buona ossigenazione delle acque.
L’OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di i Geofisica Sperimentale) di Trieste ha effettuato infatti, con il coinvolgimento degli studenti degli Istituti scolastici triestini Galilei, Oberdan, Preseren e Carli di Capodistria un monitoraggio a scopo didattico delle acque del Golfo i cui risultati sono stati resi noti oggi all’interno della rassegna. Alcuni gruppi di studenti – sia dei Licei scientifici di lingua italiana e slovena della provincia di Trieste che sloveni con lingua d’insegnamento italiana di Capodistria, nell’ottica di una sempre più stretta collaborazione transfrontaliera tra i paesi contermini che si affacciano sul mare – sono stati aggregati all’equipaggio dell’OGS a bordo della nave d’Ancona, messa a disposizione dall’Istituto Nautico. In un bacino protetto dai venti meridionali nel Vallone di Muggia, sono state effettuate quattro uscite su un transetto composto da sette stazioni a partire dalla foce dell’Ospo alle dighe foranee. Gli studenti hanno esaminato le caratteristiche fisiche e chimiche dei campioni delle varie uscite. Seguiti in questa fase dalle ricercatrici Martina Kralj, Cinzia Comici e Daniela Fornasaro dell’OGS, gli allievi hanno integrato ed elaborato le informazioni, evidenziando i maggiori apporti di acque dolci il gradiente di tempera tra e il grado di ossigenazione delle acque. Che hanno rivelato una temperatura di 17 gradi in superficie. Si è potuta osservare al microscopio nei campioni raccolti nella parte più interna la presenza di una maggiore abbondanza di fitoplancton e buona ossigenazione delle acque.

resocontoStudenti

Particolarmente visitati tutti gli stand e le attrazioni rivolte anche ai non addetti ai lavori. Oltre alla possibilità di visitare gli stand di varie associazioni ed Enti, anche quest’anno è stata riproposta con successo la mostra delle opere che hanno partecipato al Trofeo internazionale di fotografia subacquea “Città di Trieste”, il Photo Contest dedicato al Mare Mediterraneo e alla città di Trieste organizzato da Trieste Sommersa Diving con il patrocinio del Comune di Trieste e del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste e ideato e coordinato dal fotografo subacqueo Emanuele Vitale (Campione Italiano di Fotografia Subacquea 2011 nella categoria Compatte).
Molto apprezzata anche l’esposizione a cura dell’Associazione Marinara Aldebaran di 14 modellini di imbarcazioni, gioielli della cantieristica triestina, tra i quali una riproduzione del batiscafo Trieste realizzata apposta per l’occasione.
La nutrita sezione sportiva comprendeva oggi, per la prima volta a Trieste, una gara internazionale di SUP (Stand Up Paddling), disciplina in forte ascesa che dal 2020 potrebbe entrare a far parte delle discipline Olimpiche come sport dimostrativo, il “Primo Trofeo Città di Trieste – Mare Nordest”, valido per la 3^ Tappa della Coppa Italia Fisurf Long Distance e come classifica del circuito Alpe Adria Sup Race Tour alla quale hanno preso parte 35 atleti provenienti anche da Austria e Slovenia.

In apertura, alle 9.15, il Presidente Federico Pastor ha parlato di “Società Ginnastica Triestina: quale futuro?”.

Alle 9.30 Guido Capraro ha riferito dell’esperienza “Sebastiano Veniero: una storia di amici tra Nord e Sud”. “Nell’agosto del 1925, durante una massiccia esercitazione aeronavale coordinata tra Regia Aeronautica e Regia Marina – ha ricordato – nelle acque a sud di Capo Passero di Sicilia, scompariva senza lasciare traccia il Regio Sommergibile Sebastiano Veniero, di Classe “Barbarigo” con 48 uomini di equipaggio. Si appurò in seguito che un tragico speronamento ne aveva determinato l’affondamento . Per anni non si riuscì a individuare il relitto. A metà degli anni ’90, Enzo Maiorca inviò le foto di un relitto di sommergibile, fino a quel momento non identificato, a un esperto, affinché trovasse elementi utili per la sua identificazione. E fu allora che fu ufficialmente scoperto il relitto del Veniero. Il documentario che abbiamo girato nel 2004 noi del Team Ultradive e Antenna Sicilia, con pochi mezzi, ma tantissima passione, racconta della storia sfortunata del sommergibile e del suo equipaggio che ha condiviso per intero un tragico destino, in tempo di pace. Abbiamo ritenuto che fosse giusto e interessante narrare la storia di quella nave e dei suoi uomini, per tanto tempo dimenticati. Nel 2010 con Leonardo Lodato, per la casa editrice La Mandragora, abbiamo pubblicato il libro, “Storia di Uomini e di Navi – un avventura chiamata Veniero ” nella quale raccontiamo la storia del sommergibile, il suo affondamento, il suo ritrovamento e anche le avventure di un gruppo di amici che, con il pretesto di girare un documentario, vivono una meravigliosa avventura personale di crescita umana, di condivisione e di storia”. Dieci anni dopo, abbiamo deciso di ritornare sul Veniero in occasione del 90° anniversario del suo tragico affondamento allo scopo di deporre un tricolore della Marina sullo scafo per onorare e ricordare i caduti e realizzare un breve documentario .
In occasione dell’edizione 2015 di Mare Nordest con Emanuele Vitale, Roberto Bolelli, Edoardo Nattelli e Romano Barluzzi, decidemmo di allargare l’iniziativa anche al di fuori del Team Ultradive,creando una squadra di subacquei che idealmente legasse gli appassionati di tutta Italia da Nord a Sud che, insieme, potesse dar vita a questa meravigliosa esperienza condivisa. L’iniziativa è culminata nell’ottobre del 2015 con una solenne cerimonia nella Capitaneria di Porto di Siracusa, alla presenza di numerosi appassionati, delle Autorità locali e di tutto il Team. E’ stata una straordinaria storia di Amicizia e Condivisione che ha unito tutta l’Italia da Nord a Sud”.

Alle 11.15 sono stati resi noti i risultati della campagna di monitoraggio nel Golfo di Trieste con intervento di Nicolò Carnimeo, insegnante di Diritto della navigazione e dei trasporti alla facoltà di Economia dell’Università di Bari e collaboratore di Limes che ha pubblicato per Chiare Lettere “Com’è profondo il mare”, primo libro in Italia a raccontare l’inquinamento da microplastiche in mare.

Alle 12.00 la subacquea Isabelle Mainetti è intervenuta su “Oltre la subacquea tecnica”.

Sono seguite le dimostrazioni di salvataggio con la Croce Rossa Italiana e la Croce Rossa Croata. Alle 15.00 sono stati diffusi i risultati della pulizia dei fondali e sono seguite le premiazioni dei volontari.
Alle 15.45 il Direttore Maurizio Spoto (AMPM) in occasione dei trent’anni di attività ha parlato dell’”Area Marina Protetta di Miramare. Un gioiello da preservare”. Spoto ha presentato il logo dell’AMP di Miramare che quest’anno compie 30 anni, essendo stata istituita il 12 novembre 1986: 30 anni di protezione del mare dei 50 di storia scritti dal WWF Italia per la conservazione della natura nel nostro Paese. La presentazione ha riguardato la primissima campagna in difesa del mare del 1978 intitolata “Il mare deve vivere” che WWF e Marina Militare portarono in tutta Italia sulla Nave Vespucci e anche a Trieste, partnership che si è rinnovata oggi con la presenza del Vespucci a Trieste. Da qui, prendendo spunto da alcuni elementi di biodiversità animale protetti dall’AMP, è stato trattato il tema dell’educazione, formazione e divulgazione ambientali per il mare come fondamentale attività che il WWF e l’AMP stanno sviluppando per costruire un mondo ed un approccio all’ambiente marino in cui l’uomo sia in armonia con la natura”.
A seguire hanno avuto luogo le premiazioni delle Gare di S.U.P. a cura di Giorgio Magi, vicecampione Italiano nel 2014 e responsabile di Zona, Istruttore e giudice di gara FISURF.

La conclusione è stata affidata al Presidente di Trieste Sommersa Diving, Roberto Bolelli che ha tracciato un bilancio della manifestazione, il cui numero di visitatori testimonia una costante crescita. “Il bilancio – ha detto – è oltremodo positivo, considerata la presenza di tanti giovani, la garanzia del nostro futuro, con più di mille studenti di Galvani, Nautico, Oberdan e Preseren coinvolti nel monitoraggio delle acque del Golfo con OGS e la collaborazione transfrontaliera avviata con il Carli di Capodistria – iniziativa che ha ottenuto il plauso del mondo della scuola che ne ha auspicato un ulteriore futuro ampliamento – e la Croce Rossa Croata. E poi le presenze accanto a AMP di Miramare di Università e OGS, il patrocinio e il sostegno delle principali istituzioni, le mostre, il concorso internazionale di fotografia subacquea Città di Trieste e le gare internazionali con partecipanti da Ungheria, Austria, Croazia e Slovenia che avvalorano la nostra ambizione di contribuire a far ritornare Trieste capitale europea della cultura del mare e la manifestazione sempre più un punto di riferimento per l’intero Nordest”.