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per un mare senza plastica

Video: time-lapse dell’assemblaggio del Batiscafo Trieste, 29 settembre 2025, per gentile concessione dell’autore Enrico Halupca.

Programma Bentornato Batiscafo Trieste

Batiscafo Trieste bentornato

Svelamento del Batiscafo Trieste

Domenica 5 ottobre 2025 ore 12:00

La riproduzione del Batiscafo Trieste sarà in Piazza dell’Unità d’Italia dal 5 ottobre fino al 9 novembre 2025; successivamente sarà trasferita al Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez.

Il Batiscafo Trieste e la sua Storia

domenica 5 ottobre alle 18.00
venerdì 10 ottobre alle 16.30
sabato 11 ottobre alle 16.30

Incontri per un viaggio attraverso le imprese di questo sommergibile, diventato simbolo di avventure memorabili nelle profondità degli oceani.

Bentornato Batiscafo Trieste

Il Batiscafo Trieste, nella visione di chi lo ha voluto realizzare, rappresenta un simbolo di innovazione scientifica, collaborazione internazionale, responsabilità per la salvaguardia dei mari e impegno per un futuro di pace.

Progettato in Svizzera e costruito in Italia, divenne celebre nel 1960 come il primo manufatto a raggiungere le profondità estreme della Terra, toccando il fondo della Fossa delle Marianne. Tuttavia, il suo ruolo non si limitò a questa impresa memorabile: già nel 1953, si immergeva nella Fossa Tirrenica, al largo dell’Isola di Ponza, aprendo nuove strade all’esplorazione marina. In un’epoca in cui i limiti di immersione si attestavano intorno ai 300 metri, queste spedizioni pionieristiche lasciarono un’impronta indelebile nell’immaginario collettivo del Novecento, proiettando Trieste al centro dell’innovazione tecnologica e dell’esplorazione sottomarina.

Batiscafo Trieste a Ponza 1953
Batiscafo Trieste a Ponza 1953
Batiscafo Trieste a Ponza 1953

Oggi, da un’idea di MARE NORDEST e grazie all’impegno del Comune di Trieste e in particolare dell’Assessore alla Cultura Giorgio Rossi, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il supporto finanziario di sponsorizzazioni private, quell’epopea torna a vivere attraverso la creazione di una riproduzione in scala reale (1:1) del Batiscafo, che sarà esposta in Piazza dell’Unità d’Italia in occasione della Barcolana, dal 5 ottobre al 9 novembre. Successivamente, l’opera sarà sistemata definitivamente nel Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez.

MARE NORDEST ha sempre indagato con passione le grandi imprese legate al mare, e tra queste, quella del Batiscafo Trieste si è distinta come una delle sfide che più hanno alimentato le nostre aspirazioni. La sua fedele ricostruzione, oggi, rappresenta un sogno che si avvera!

Jaques Piccard dopo l'immersione nella fossa delle Marianne 1960

Lo Svelamento del Batiscafo Trieste

La fedele riproduzione del Batiscafo Trieste arriverà nel capoluogo giuliano con un delicato trasporto già all’alba del 29 settembre, per essere poi svelata al pubblico, all’interno della cornice Barcolana 2025, durante un evento speciale, in programma alle ore 12:00 di domenica 5 ottobre in Piazza dell’Unità d’Italia, Trieste.

Le Giornate del Batiscafo Trieste

Nel quadro delle iniziative di valorizzazione e promozione del mare e delle sue storie, MARE NORDEST desidera inaugurare, già in occasione della Barcolana, un evento speciale dedicato al mitico Batiscafo Trieste. Nasce così il ciclo intitolato “Giornate del Batiscafo Trieste e la sua Storia”, composto da tre incontri che combinano divulgazione, memoria e narrazione.

Grazie alla collaborazione con il Comune di Trieste, che metterà a disposizione la tensostruttura allestita per la Barcolana, MARE NORDEST offrirà al pubblico un’esperienza di riscoperta guidata da immagini e parole: filmati e fotografie storiche, presentati da Enrico Halupca, saggista e storico di MARE NORDEST, accompagneranno gli spettatori in un viaggio attraverso le imprese di questo sommergibile, progettato a Trieste e diventato simbolo di avventure memorabili nelle profondità degli oceani.

Gli incontri, moderati dal giornalista Romano Barluzzi, e arricchiti da momenti di dialogo con il pubblico, si svolgeranno:
domenica 5 ottobre 2025 alle 18.00
venerdì 10 ottobre 2025 alle 16.30
sabato 11 ottobre 2025 alle 16.30

Tre occasioni per rinsaldare il legame tra la città e una delle sue invenzioni più affascinanti, restituendo alla comunità un patrimonio di conoscenza e orgoglio che merita di essere condiviso e tramandato.

Poster dell'impresa del 1960 - Fossa delle Marianne - Jaques Piccard e Don Walsh
ricostruzione del Batiscafo nella Fossa delle Marianne (disegno di Iris Zocchelli e Enrico Halupca)

Le radici triestine e una visione di convivenza pacifica

Il progetto del Batiscafo Trieste nasce dall’ingegno di Auguste e Jacques Piccard, pionieri dell’esplorazione sia aeronautica che oceanica. Tuttavia, la città di Trieste ha svolto un ruolo fondamentale grazie a Diego de Henriquez, collezionista e visionario che intuì il valore pacifista e scientifico di quell’impresa. Fu lui a incoraggiare i Piccard a scegliere Trieste come base per la costruzione del sottomarino, realizzato nei Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Trieste e Monfalcone, con la cabina pressurizzata forgiata presso le Acciaierie Terni.

De Henriquez vedeva nel batiscafo non solo uno strumento di esplorazione, ma anche un simbolo etico: la prova che la tecnologia, originariamente sviluppata per scopi bellici, poteva essere indirizzata verso la conoscenza e la promozione della pace.

La collocazione della replica proprio nel museo a lui dedicato rappresenta un ritorno simbolico alle origini e un omaggio alla sua eredità.

Auguste e Jaques Piccard a Castellamare di Stabia 1953
Diego de Henriquez

L’Idea e il Processo di Realizzazione dell’OPERAZIONE BATISCAFO TRIESTE

L’idea iniziale e la successiva creazione del modello in scala reale e della sua esposizione a Trieste sono stati promossi da MARE NORDEST, da sempre attiva nella promozione della cultura del mare.

L’iniziativa ha trovato il supporto del Comune di Trieste, che ha riconosciuto il suo valore simbolico e strategico per l’arricchimento del Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez, di Trieste.

La realizzazione, in dimensioni reali, è stata affidata a M23 Srl, azienda con sede a Ciserano (Bergamo), riconosciuta a livello internazionale nel settore dei sommergibili avanzati e delle camere iperbariche. Nei loro stabilimenti, grazie a tecnologie all’avanguardia e a una fedele ricostruzione storica, è nato un autentico capolavoro di ingegneria celebrativa.

Un Testimone d’Acciaio: Dati Tecnici e Curiosità

Il Batiscafo Trieste originale aveva una lunghezza di 15,40 metri, un diametro di 3,5 metri e un’altezza di 8,5 metri, con un dislocamento di 51 tonnellate. La sua caratteristica più sorprendente era la cabina sferica pressurizzata in acciaio al molibdeno, con un diametro di 2 metri e spessori fino a 15 cm, capace di sopportare pressioni enormi fino a 11 tonnellate per centimetro quadrato.

Tra gli elementi più affascinanti si trova il Rolex Deep Sea Special, orologio sperimentale che accompagnò le immersioni del Trieste e dimostrò la sua resistenza a profondità mai raggiunte prima. Rappresenta un simbolo di precisione che ancora oggi incarna il legame tra avventura scientifica e sfida tecnologica.

Batiscafo Trieste spaccato e dati tecnici

Una Narrazione anche Cinematografica

Ogni grande impresa, affinché rimanga nel tempo oltre il momento della sua realizzazione, necessita di essere raccontata e tramandata. Se il Batiscafo Trieste era già un’icona scolpita nella memoria storica del Novecento, oggi assume una nuova vita attraverso il linguaggio del cinema.

Il regista Massimiliano Finazzer Flory ha seguito le fasi della rinascita di questa unità sommergibile: dalla meticolosa lavorazione dei pezzi nei laboratori bergamaschi della M23, alle sapienti mani che hanno ricostruito ogni linea, fino al viaggio atteso verso il mare e la città natale.

Questo lavoro documentaristico non si limita a un semplice resoconto tecnico, ma si trasforma in una narrazione poetica che intreccia immagini e memoria, capace di restituire l’epicità dell’impresa e l’emozione di vedere rinascere un gigante degli abissi. Le telecamere hanno catturato non solo bulloni e lamiere, ma anche lo spirito di chi, a settant’anni di distanza, ha voluto restituire al presente il sogno dei Piccard e di Diego de Henriquez. Il risultato sarà un mediometraggio che racconterà il complesso lavoro di ricostruzione e trasporto fino a Trieste, trasformandosi a sua volta in un patrimonio culturale legato al progetto e al Museo de Henriquez. La sua prima visione, prevista per gennaio, offrirà al pubblico un’esperienza estetica e civica autentica: l’opportunità di incrociare lo sguardo con l’avventura del Trieste, attraverso la prospettiva del cinema, e di percepirne ancora oggi il messaggio di coraggio, conoscenza e pace che risuona vivo.

Esterno del Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez a Trieste

Il Significato di Pace e Conservazione

Ogni Il Museo della Guerra per la Pace di Trieste, fondato da Diego de Henriquez, conserva oltre 15.000 oggetti che testimoniano la storia dei conflitti e il valore della pace. La mostra invita a riflettere sul ruolo della scienza e della tecnologia nel promuovere un futuro sostenibile e pacifico, sottolineando altresì l’importanza di proteggere gli oceani, patrimonio essenziale per l’umanità.

Il Batiscafo Trieste non è solo una straoridinaria impresa tecnica, ma anche un simbolo di collaborazione, pace e rispetto per il nostro pianeta. La sua storia ci ricorda che la scienza può essere uno strumento di progresso condiviso, e che il rispetto e la solidarietà tra le nazioni sono fondamentali per affrontare le sfide future.

Faq – La straordinaria storia del Batiscafo Trieste

Cos'è il batiscafo Trieste?

È il mezzo sottomarino che permise all’uomo di esplorare il punto più profondo della Terra.

Quando avvenne quel viaggio straordinario?

23 gennaio 1960. Iniziò la discesa alle ore 8:23, toccando il fondo alle 13:06; dopo 20 minuti di permanenza sul fondo risalì alle ore 16:56.

Chi erano i piloti?

Jacques Piccard (scienziato svizzero, pilota) e Don Walsh (tenente della U.S. Navy, supporto).

È nato a Trieste?

Sì, progettato nei cantieri CRDA di Trieste e Monfalcone.

È vero che ebbe due vite, una europea e una americana?

Sì: progettato in Svizzera, varato in Italia nel 1953, segnò il primo record a 3.150 m della Fossa Tirrenica. Acquistato nel 1958 dalla U.S. Navy, nel 1960 s’immerse nella Fossa delle Marianne a 10.916 m.

Perché si ricorda solo la Fossa delle Marianne?

Per il grande impatto mediatico del record assoluto, sfruttato a scopi propagandistici in piena Guerra Fredda, cosa che ha oscurato le imprese precedenti.

Chi lo costruì?
  • Acciaierie di Terni (cabina)
  • CRDA Trieste & Monfalcone (galleggiante)
  • Navalmeccanica Castellammare di Stabia (assemblaggio)
  • Magneti Marelli Milano (componenti elettriche)
  • Galileo Firenze / Vetrokoke Porto Marghera (oblò)
  • Aquila Trieste / Esso Standard / Agip (benzina speciale)
  • Pirelli Milano (cavi, guarnizioni)
Strumenti di bordo?

Principalmente svizzeri. Cronografi Longines. Rolex testò un orologio subacqueo speciale.

Che differenza c'era tra le due versioni del Batiscafo, quella della discesa nella Fossa Tirrenica e quello della discesa nella Fossa delle Marianne?
  • 1953: Grigio-bianco, fasce nere, lunghezza 15,4 m
  • 1960: Rosso mattone, fasce bianche, lunghezza 17,4 m.
Perché ricordarlo oggi?

Simbolo di una visione pacifica e dell’ingegno umano con la tecnologia etica al servizio della scienza, sogno di de Henriquez e dei Piccard.